Sigillatura dei denti
Sigillatura dei denti: a che serve?
Prevenire le carie è meglio di curarle. E questo vale ancora di più per i bambini, così difficili da trattare con il trapano. Ma sono proprio i piccoli, golosi di caramelle e incapaci di lavarsi bene i denti a essere i più soggetti alla formazione della carie.
Negli ultimi anni si è diffusa una nuova pratica preventiva: la sigillatura dei molari in età pediatrica. Questa moderna procedura dentistica è raccomandata per prevenire la formazione di carie, da eseguire non appena i denti da latte lasciano il posto a quelli permanenti prevenendo, così, lo sviluppo dei processi cariogeni nei molari.
I solchi e le fessure dei molari permanenti, proprio per la loro conformazione anatomica, rappresentano un luogo ideale per l’annidamento e la proliferazione dei batteri. La superficie di questi elementi ha poco smalto ed è perciò più soggetta agli attacchi cariogeni. Inoltre in queste zone l’instaurarsi e l’evoluzione della carie è particolarmente rapida: sia perché c’è poca autopulizia da parte dei liquidi orali e della lingua, sia perché è più difficile per lo spazzolino raggiungere i molari.
Sigillatura dei denti: quando farla?
Il momento ideale per le sigillature è appena spuntano i primi molari permanenti, di solito fra i cinque ed i sette anni. È consigliata a tutti i soggetti, ma in particolare più un bambino ha un’alta cario-recettività, maggiore è l’indicazione alle sigillature, non disgiunta da una buona igiene orale e alimentare. I denti appena nati sono più delicati poiché sono più fragili: il momento ideale per sigillarli è proprio appena l’eruzione si è completata.
La sigillatura prevede l’applicazione di una resina fluida (detta “sigillante”) sul fondo di solchi e fossette, dopo averli detersi, che viene poi fatta indurire con una fonte di luce specifica (polimerizzazione). In questo modo si crea una “pellicola protettiva” a livello dei solchi che sono le aree più difficili da pulire a causa della loro profondità.
Sigillatura dei denti: come si effettua?
La procedura standard prevede prima la selezione del dente da sigillare, il suo isolamento mediante un’apposita diga per impedire l’accumulo di saliva. Durante la sigillatura infatti, un’eventuale eccessiva presenza di saliva può diminuire la forza di legame della resina al dente, vanificando l’intervento. Poi si applica una speciale sostanza acida sul dente da sigillare, per renderlo più poroso e facilitare l’adesione del sigillante al dente; si procede con il lavaggio e l’asciugatura del dente da sigillare. Subito dopo, si applica la resina sigillante mediante un apposito pennellino e si polimerizza il sigillante: la resina, irradiata con speciali lampade alogene, aderisce perfettamente al solco del dente.
Tutti i bambini possono trarre giovamento dalla sigillatura, anche chi non ha mai avuto carie e già effettua la prevenzione con il fluoro, metodo che a volte non è sufficiente a prevenire la formazione della carie sulle superfici masticatorie dei molari permanenti. Statisticamente nei pazienti di età inferiore ai quindici anni l’80% delle carie si sviluppa proprio su queste superfici.
La sigillatura è diventata oggi un’arma indispensabile nella lotta contro la carie, ma è molto importante che venga effettuata precocemente, subito dopo l’eruzione del dente permanente, altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
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